Era conservata presso la biblioteca della Royal Society da 250 anni, a Londra, senza che nessuno se ne accorgesse. La lettera che portò Galileo Galilei all’accusa di eresia è stata scoperta lo scorso 2 agosto.
Lo comunica la celebre rivista “Nature” sul suo sito. Merito di un gruppo di storici dell’università di Bergamo. Salvatore Ricciardo e Franco Giudice (entrambi della stessa università), in collaborazione con Michele Camerota, dell’università di Cagliari.
Sette pagine fitte, in cui Galileo Galilei, il 21 dicembre 1631, comunicava all’amico Benedetto Castelli (matematico dell’università di Pisa) la scoperta sul movimento della terra attorno al sole, che lo portò al famoso processo.
Importante nella lettera è la parte presa da Galileo nei confronti del clero e il modo in cui abbia cercato di esporre le proprie posizioni in contrasto con quelle della chiesa.