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Bergamo-Brescia: la crisi in una ricerca della CGIL

La crisi manifatturiera analizzata attraverso una ricerca sul settore bresciano e bergamasco, considerando gli anni dal 2007 al 2014: lo studio è stato commissionato dalla CGIL (Brescia, Bergamo e Vallecamonica – Sebino).

I dati sono stati presentati al convegno tenutosi a Cortefranca questo mercoledì: i numeri sono allarmanti. Per le industrie con fatturati sopra i 10 milioni di Euro (se ne contano in tutto 1230, con un giro di affari di 65 miliardi di Euro), si tratta di un ecatombe: dal 2007 – nella provincia orobica – sono scomparse più di 120 imprese, e la forza lavoro è diminuita del 14%. Non sorride nemmeno la provincia bresciana, che ha pur tenuto meglio. I lavoratori del comparto manifatturiero si attestano intorno ai 75mila. La ricerca sarà disponibile presso gli uffici di Brescia e Bergamo della Camera del Lavoro. Presenti al convegno Gabriele Calzaferri (CGIL Vallecamonica e Sebino),  Luigi Bresciani (Bergamo) e Damiano Galletti (Brescia). Non si è fatta invece vedere, seppur il suo nome comparisse nel manifesto della giornata, Susanna Camusso, leader nazionale della CGIL.

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