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la colica renale

La colica renale

La colica renale è caratterizzata da un dolore improvviso,molto intenso (uno dei dolori più intensi che può provare una persona) descritto come una coltellata, localizzato all’addome nella sua parte sinistra o destra,irradiato alla schiena, all’inguine ed ai testicoli nell’uomo e a livello vulvare nelladonna. Il dolore si associa quasi sempre a nausea, vomito, sudorazione profusa, pallore, tachicardia, stimolo frequente alla minzione. La colica renale è provocata dal passaggio di un calcolo nell’uretere (condotto urinario del diametro di circa 1 centimetro e della lunghezza di 25-30 cm che consente il passaggio dell’urina dal rene alla vescica). Il dolore cessa improvvisamente quando il calcolo raggiunge la vescica, da dove poi, attraverso l’uretra viene eliminato all’esterno. L’intensità e la durata della colica renale è proporzionale alle dimensioni del calcolo e alla irregolarità della sua superficie, questo perché, tanto più il calcolo è grande e tanto più la sua superficie si presenta ruvida ed anfrattuosa, tanto maggiore sarà il tempo necessario al suo transito nell’uretere e tanto maggiori saranno le lesioni provocate alla superficie dell’uretere stesso, con possibile comparsa di sangue nell’urina.
La complicanza più temibile della colica renale è l’dronefrosi, che consiste in un blocco del transito dell’urina, provocato dall’arresto del calcolo in uno dei tre punti più stretti dell’uretere, ciò provoca una dilatazione delle vie urinarie a monte e l’urina che ristagna si può infettare con possibile coinvolgimento anche del rene e comparsa di una pielonefrite che se non risolta prontamente comporta una compromissione della funzionalità renale.
All’origine di una colica renale c’è quindi sempre un calcolo urinario che è una concrezione simile ad una pietruzza, che si forma per la precipitazione di alcuni componenti presenti nell’urina. La maggior parte dei calcoli urinari (80%) contengono sali di calcio (ossalato e fosfato di calcio) il 20% sono di acido urico. I fattori predisponenti alla formazione di calcoli sono la predisposizione famigliare e la maggiore concentrazione di sali di calcio o di acido urico nelle urine. Un fattore che predispone alla formazione di calcoli è una eccessiva densità dell’urina, conseguente ad una insufficiente idratazione, soprattutto nei mesi estivi. Altro fattore predisponente è una eccessiva acidità urinaria che favorisce la formazione di calcoli di acido urico, o una eccessiva alcalinità dell’urina che favorisce invece la deposizione di sali di calcio. In corso di una colica renale è molto importante controllare le urine emesse perché se il calcolo viene espulso autonomamente, lo si può sottoporre ad una analisi chimica per stabilirne la composizione e mettere quindi in atto dei provvedimenti tesi ad evitare la formazione di nuovi calcoli.
Per i calcoli di ossalato di calcio, che sono i più frequenti ,è utile evitare il te, frutta poco matura, cacao, cioccolato, ridurre inoltre il consumo di latte e prodotti caseari. Per i calcoli di acido urico è necessario ridurre il consumo di carni ,cibi di origine animale, soprattutto i parenchimi ( cervello, rognone, cuore,fegato ) e i crostacei.
In qualsiasi caso è sempre importante aumentare la quantità di urina prodotta, bevendo almeno 2 litri di acqua la giorno, soprattutto nei mesi estivi, quando si perdono molti liquidi anche tramite la sudorazione. E’ utile preferire acque a basso residuo fisso.
La terapia della colica renale si basa sulla somministrazione di farmaci che riducano in dolore come il diclofenac o l’indometacina intramuscolo, associati a farmaci, come gli alfa litici che, determinando una lieve dilatazione dell’uretere, facilitano l’espulsione del calcolo. L’espulsione del calcolo è necessaria per evitare complicanze legate al ristagno urinario, ma se questo non avviene,come può succedere soprattutto per i calcoli di dimensioni maggiori di 5mm, si deve ricorrere a procedure per determinarne l’eliminazione. La terapia più utile in questi casi è la litotrissia extracorporea. Si tratta di una procedura che si avvale di un apparecchio che emette onde d’urto ad alta energia, in grado di raggiungere e frantumare il calcolo con successiva eliminazione spontanea di piccoli frammenti del calcolo stesso.

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