Un uomo si è presentato nella serata di giovedì 28 giugno al centro commerciale di Lonato del Garda, chiedendo di acquistare cellulari ed altro materiale elettronico che, a suo dire, avrebbe pagato mediante finanziamento richiesto presso il negozio stesso. L’individuo è però stato riconosciuto dal personale addetto alla sicurezza in quanto, alcune settimane prima, si era presentato seppure con nome e documenti diversi chiedendo la stessa operazione ma, invitato a ritornare con ulteriori documenti, era sparito e non rispondeva nemmeno al cellulare.
Questa volta, il personale del centro commerciale, ha avvisato i carabinieri di Lonato del Garda che giunti immediatamente, lo hanno colto mentre era ancora nell’apposita saletta del negozio, in attesa dell’erogazione del finanziamento che sarebbe andato in carico a persona inesistente ma avrebbe permesso di prelevare subito i cellulari e quant’altro scelto. Sottoposto al controllo, dapprima ha esibito ai Carabinieri ancora i documenti già presentati all’impiegato dell’ufficio finanziamenti ma i controlli successivi lo hanno smentito. Gli ulteriori accertamenti hanno infatti permesso di rivelare la vera identità di del trentenne napoletano alla fine arrestato per l’uso dei documenti falsi. Tra i documenti in questione, vi sono carta d’identità, tesserino sanitario e persino l’ultima busta paga, emessa da una azienda del mantovano. Da segnalare la stretta collaborazione con l’ufficio Falsi Documentali della Polizia Locale di Brescia che in brevissimo tempo ha fornito qualificata perizia dei documenti risultati interamente falsi. Dopo aver trascorso la notte nella camera di sicurezza della caserma , l’uomo è stato sottoposto al Giudice del Tribunale di Brescia che ha convalidato l’arresto e, su richiesta della difesa, rinviato le fasi processuali successive disponendo altresì l’obbligo di dimora in Napoli e di firma ogni 4 giorni presso un comando dei Carabinieri di Napoli. Proseguono le indagini per verificare quali altre truffe siano state commesse dal soggetto. Intanto è emerso nei suoi confronti un provvedimento del Questore di Brescia, notificato contestualmente agli accertamenti, con il quale il Questore ha disposto il divieto di ritorno nel comune di Brescia.