A quattro anni dal suo insediamento, nell’amministrazione comunale di Marone si è aperta una spaccature: il vicesindaco Livio Camplani, in quota Forza Italia, ha rimesso nelle mani del sindaco leghista Alessio Rinaldi le deleghe che gli erano state affidate nel 2014: bilancio, turismo, istruzione e cultura.
Le dimissioni, come confermato dallo stesso Camplani «sono solo parziali» dato che il vice sindaco resterà in consiglio comunale, sempre come consigliere di maggioranza, ancora nel gruppo con cui si era candidato. I motivi del dissidio pare siano legati a questioni urbanistiche, visto che Camplani ha sempre considerato sbagliato realizzare frantoio e laboratorio delle olive in centro e non in area artigianale, anche perché attorno all’area ex-Cittadini non ci sono spazi per sosta e parcheggio. La goccia che ha fatto traboccare il vaso sarebbe stato il corso «lavoriamo con la carta», organizzato in biblioteca lo scorso aprile e condotto da tre dei rifugiati politici ospiti a Zone. Il sindaco Rinaldi ha subito riassegnato le cariche rimaste vacanti. Il ruolo di vicesindaco è dato a Enrica Bontempi, come la delega al turismo; il bilancio toccherà a Mauro Zanotti, già assessore ai lavori pubblici; alla cultura ci sarà l’assessore alle identità culturali Daniela Tessadrelli, mentre l’istruzione se l’è tenuta il sindaco che ha anche rassicurato che non ci saranno contraccolpi politici.