“Con Ermanno Olmi scompare un grande maestro di cinema; scompare l’ineguagliato maestro di un realismo che non è mera testimonianza e semplice rappresentazione del reale, è piuttosto l’appassionato e coinvolgente, emozionante e suggestivo, racconto in cui il reale si fonde con l’animo umano”. Lo afferma l’assessore alla Cultura e all’Autonomia della Regione Lombardia ricordando la figura di Ermanno Olmi.
“Il gesto filmico di Olmi – aggiunge l’assessore – non mistifica la realtà, al contrario ne è la sua più profonda conoscenza e più fedele rappresentazione. Dall’affresco monumentale della civiltà rurale lombarda de ‘L’albero degli zoccoli’ all’appassionato atto di devozione, autenticamente padano e contadino, per il creato sulle rive del grande fiume, il Po, nel documentario ‘Lungo il fiume’, dalla storia di sacrificio e coraggio del soldato in battaglia, nelle vicende rinascimentali di Giovanni delle Bande Nere ne ‘Il mestiere delle armi’ fino all”Italia in Guerra’, il film dedicato all'”inutile strage” della Prima Guerra Mondiale sul fronte dell’Altopiano di Asiago. E sono tanti i titoli che non cito”.
“Da infaticabile sostenitore del lombardismo, quale matrice unica e irripetibile di civiche virtù, eccellenze culturali e tempra morale, che caratterizza il grande popolo lombardo, ma anche da profondo amante della montagna e dell’altopiano di Asiago, con le sue cime, dall’Ortigara a Cima Dodici, luoghi che conosco sin dall’infanzia – conclude l’assessore alla Cultura – sono sempre stato un grande ammiratore di Olmi. La sua scomparsa è una grave perdita per tutti, così come è grande quanto egli ci consegna in eredità. Lascialo andare, Signore delle Cime, per le tue montagne”.