La frazione di Cambrembo (Valleve) è senza acqua potabile da circa 5 mesi e ora i residenti vista la situazione stanno valutando seriamente di agire per vie legali. È quanto stabilito lo scorso 28 aprile nella sala parrocchiale dove si è tenuta una assemblea pubblica sul tema, il prossimo passo sarà quello di chiedere un ulteriore incontro urgente al Commissario prefettizio insediato dopo il decadimento del Consiglio comunale e del sindaco Santo Cattaneo per i fatti noti dell’inchiesta giudiziaria sul caso Brembo Super Ski. “In relazione a quanto mergerà – fanno sapere i residenti tramite una nota inviata alla stampa locale – si valuterà anche se agire per vie legali”.
Vicenda partita durante le scorse vacanze natalizie, un avviso affisso ai muri delle case indicava di non sprecare l’acqua perchè il bacino si sta svuotando. Il 3 gennaio 2018 un’ordinanza emessa dal Comune imponeva di bollire l’acqua prima del consumo, ma viene subito revocata e sostituita da un’altra ordinanza che vieta di usare l’acqua per qualsiasi scopo. Nei giorni successivi, l’Ats di Bergamo effettua analisi sull’acqua della frazione di Valleve e rileva livelli batteriologici fuori da ogni limite massimo consentito e impone di introdurre cloro nel bacino per cercare di disinfettare quanto più possibile. Vengono fatte altre analisi a metà febbraio: i batteri sono ancora presenti nell’acqua di Cambrembo, l’ordinanza non si puó revocare, villeggianti e residenti non hanno l’usufruibilità delle proprie abitazioni. “Quando si chiedono spiegazioni all’amministrazione comunale si ricevono in risposta solo prese in giro – raccontano i cittadini di Cambrembo –. Il paese sempre è più vuoto e le case sempre meno abitate, l’acqua sempre nella stessa condizione: inquinata, non potabile e senza una soluzione di utilizzo”.
Il 26 marzo 2018, a seguito di analisi eseguite da una societá privata di Gorle su acqua genericamente indicata come “di cava” e prelevata “nel comune di Valleve” che indicano l’assenza di batteri, così viene emessa l’ultima ordinanza, attualmente in vigore, che impone agli abitanti di Cambrembo di bollire l’acqua per almeno cinque minuti prima di procedere al suo utilizzo. “È passata Pasqua…- aggiungono -, la gente che era solita trascorrere le vacanze qui ha dovuto rinunciare a salire o ha dovuto attrezzarsi con riserve di acqua potabile provenienti da altri paesi per sopravvivere. È passato aprile, la neve si è sciolta, l’acqua non è ancora potabile e l’ordinanza di bollitura è ancora in vigore”.
Dissenteria e nausea sono state compagne di tante persone che hanno passato le vacanze di Natale nella frazione di Valleve, alcuni accusano ancora problemi di salute. Occorre quindi attrezzarsi con bomboloni di acqua e cassette di bottiglie per trascorrere qualche giorno in montagna. Oppure continuare a bollire l’acqua che scende dai rubinetti, aumentando così anche il consumo di gas.