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Indagini sugli appalti nelle malghe

La Procura di Brescia ha inviato nei municipi di Cimbergo e Paspardo quattro carabinieri forestali per acquisire documentazione e informazioni sulla gestione di tre alpeggi, due di Cimbergo e uno di Paspardo, reltivamente agli appalti di gestione delle malghe Frisozzo al lago d’Arno, in Valsaviore, Marmor (località sopra il Volano) e Zumella di Paspardo.

Tutto sarebbe partito dall’esposto di un allevatore, escluso dall’assegnazione di un fondo rustico di Cimbergo: sembrerebbe che qualche tempo le malghe camune siano diventate oggetto dell’interesse di alcuni grossi imprenditori agricoli della bassa Bresciana e Bergamasca, che offrono affitti ben più alti rispetto agli allevatori locali. Per la malga di Cimbergo, piuttosto malmessa e anche difficile da raggiungere, l’affitto è passato dai trecento euro all’anno, offerti da un allevatore camuno, agli ottomila euro di un bergamasco. Lo scorso anno era accaduta la stessa cosa anche a Paspardo, dove nella malga Zumella proprio da un anno lavora il nuovo affittuario che è lo stesso allevatore bergamasco che ora ha fatto l’alta offerta a Cimbergo, e che invece dei circa 6.000 offerti dal vecchio allevatore ne aveva offerti ben 20.000. Le gare sono indette in maniera pubblica per l’offerente più alto e non ci sono stati dubbi sul vincitore. Qualche vecchio affittuario si è sentito danneggiato e da qui la segnalazione alla Procura, che ha aperto un’indagine. Dopo la perquisizione dei Carabinieri forestali che hanno acquisito il materiale delle gare d’appalto i sindaci di Cimbergo Gianbettino Polonioli e di Paspardo Fabio De Pedro si sono detti tranquilli perché, per loro, il bando è regolare.

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