Ogni bergamasco spende in cultura 137,6 euro contro 95,8 euro di media in Italia e il teatro è l’attività prediletta, a cui viene destinato il 50,1 per cento della spesa totale al botteghino. Seguono il cinema (25,5%), i concerti (21,9%) e le mostre (2,5%). Dall’analisi sul valore della cultura in città, commissionata dal Comune alla società di ricerca Prometeia ed effettuata sui dati del 2016, emerge che hanno partecipato agli eventi culturali nell’area urbana quasi un milione di persone e che il settore è costituito da 467 operatori e 1.377 addetti.
Ma la cultura oltre a generare piacere e arricchimento produce anche ricchezza per il territorio: si è calcolato che per ogni euro di valore generato dal settore culturale se ne produce 1,8 nell’indotto che deriva per esempio dalla cena dopo il teatro o dal pub dopo il cinema, dall’acquisto di un libro o di un cd dopo una mostra o un concerto. Una filiera che ha una ricaduta positiva anche sull’occupazione: per ogni 10 addetti alle attività culturali ce ne sono altri 15 nei settori dell’indotto.
Nel comune di Bergamo il Pil culturale ammonta a 483 euro, quasi il doppio di quello nazionale pari a 254 euro e per ogni 100 euro spesi in attività culturali 77 restano sul territorio cittadino. Gli eventi culturali fungono anche da attrattori di turisti; la ricerca ha calcolato infatti che, in media, ogni visitatore culturale italiano spende in una giornata 54 euro e ogni straniero 82.