Lo scorso 22 febbraio è stato presentato a Zogno, su iniziativa della minoranza in Consiglio comunale (Zogno in Comune) il comitato di tutela della Ferrovia Valle Brembana. Obiettivo? Trovare alternative alla vendita dell’ex sedieme ferroviario (però già venduto) dal comune di Zogno alla multinazionale S.Pellegrino SPA.
Portavoce del comitato sono: Elga Cantù e Alberto Caglioni. Per raggiungere questo obiettivo sono state avanzate molteplici proposte: fare in modo che il progetto preliminare della futura T2 preveda il transito sull’ex sedime venduto o prevedere un percorso alternativo a questo. Peraltro si pensa addirittura ad una raccolta firma per indire un referendum tutto zognese.
«Il comitato vuole impedire l’insediamento produttivo della S.Pellegrino. Più che a difesa del sedime ferroviario in valle Brembana, quello appoggiato dalla minoranza di Zogno è un comitato contro lo sviluppo e l’occupazione», è stata la risposta dai vertici del Carroccio. A parlare è stato Daniele Belotti, segretario di sezione. «Come è stato ribadito alla manifestazione dello scorso 3 febbraio in più interventi, dai sindaci, ai sindacati, dagli industriali ai commercianti, gli importanti investimenti sia pubblici che privati a San Pellegrino e Zogno – spiega Belotti – sono fondamentali per il rilancio di tutta la Valle Brembana. Il nuovo deposito della San Pellegrino che va a garantire nuovi posti di lavoro diretti, un investimento di 90 milioni di euro, oltre all’indotto che verrà generato dal progetto della multinazionale Nestlè di riqualificare lo stabilimento tanto da farne un’attrattiva turistica mondiale, visto che il marchio San Pellegrino è conosciuto in tutto il pianeta».
«Riguardo al rischio paventato da alcuni esponenti del centrosinistra locale (che ora sostengono l’ennesimo comitato del no), dall’on. Pd Giovanni Sanga e dall’ex assessore provinciale Felice Sonzogni di vedere compromesso il tracciato per un futuro ripristino della ferrovia delle Valli, le condizioni poste dal Comune di Zogno sono chiare: il progetto della San Pellegrino non pregiudicherà l’eventuale passaggio della linea ferroviaria. Concetto ribadito anche dal presidente della Teb Filippo Simonetti, compagno di partito di Sanga e vicino alla minoranza di Zogno. Quella del Pd e compagni è una posizione irresponsabile di fronte ai 200 milioni di euro di investimenti privati a San Pellegrino che potranno creare decine di posti di lavoro per i residenti della media e alta valle», conclude la nota dell’esponente leghista.
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