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Incrociano le braccia i vigili del fuoco volontari di Brescia

Protestano i vigili del fuoco volontari dei 17 distaccamenti che operano in provincia di Brescia, oltre ai due presidi di Cunettone e Montisola: dal turno delle 20.00 di lunedì 5 febbraio hanno incrociato le braccia in modo singolare.

Cioé: le squadre di 5 uomini previste per norma che devono uscire per un intervento sono formate da soli tre uomini. Quindi per le emergenze sono attivate due squadre (con un totale di 6 uomini): praticamente ogni tre squadre ve ne sono solo due disponibili. I motivi del malcontento, già esplicitati in una protesta, l’ultima della serie dopo quelle del maggio 2012, dell’ottobre 2014, nel maggio e dell’ottobre 2015 e infine del 15 dicembre 2017, che coinvolge gli oltre 400 volontari bresciani, distribuiti nelle tre valli alpine, lungo i tre laghi e nella pianura bresciana, sta nella mancanza di protezioni adeguate in uso al personale operativo. Si tratta dei DPI, o dispositivi di protezione individuali, giacche, guanti e pantaloni antifiamma (un completo noto agli addetti ai lavori come «Nomex»), ma anche elmetto operativo e stivali. La fornitura dei «dpi» compete allo Stato, ma – lamentano i volontari – quanto viene assegnato loro è materiale datato, spesso già usato e dismesso da vigili permanenti e non più idoneo. Per questo l’associazione che riunisce i pompieri volontari bresciani già a dicembre ha scritto al direttore regionale del Corpo nazionale dei Vigili del fuoco, ing. Dante Pellicano, per rappresentare la forte preoccupazione denunciando il fatto che «Al personale volontario vengono consegnati dpi a fatica e la maggior parte delle volte si tratta di materiale usato e in pessime condizioni. Quelli a disposizione a volte hanno anche 12 anni. Non crediamo che un elmetto usato sia sanificabile e igienicamente idoneo, tanto più che riceviamo materiale oltre la scadenza di usura”, affermano i volontari. Anche negli ultimi corsi per vigili del fuoco volontari, svoltisi nel 2017, ai partecipanti è stato assegnato materiale usato. I volontari sono presenti sul territorio per garantire una copertura ampia e complessiva in una situazione molto variegata, quel è quella della Provincia di Brescia, integrando il servizio del personale permanente. Ora la protesta si aggrava e minaccia altre azioni anche più significative. I volontari affidano ad una nota la loro preoccupazione affermando che «La sicurezza del personale è prioritaria. A malincuore, perché ne va del servizio reso ai cittadini, ci troviamo ad un bivio: o riceveremo risposte concrete o ci vedremo costretti a chiudere i distaccamenti volontari».

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