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piccoli spazi grandi spazi

Piccoli spazi, grandi spazi…

Prende il via la rubrica “Spazi Emozionali” dedicata al design, curata dall’arch. Monica Malisia…Piccoli spazi, grandi spazi… Da sempre le sfide mi entusiasmano! Questo mese vorrei parlare della dilatazione percettiva dello spazio abitativo.

Abitare oggi, soprattutto nei grandi centri urbani, ci porta fare i conti con abitazioni di ridotte dimensioni, che ci costringono a ottimizzare gli spazi, non solo abolendo corridoi, ingressi,  disimpegni e unendo soggiorno e cucina in un’unica zona living,  ma anche a sfruttare intensivamente e razionalmente ogni metro quadrato: un utilizzo intelligente della metratura disponibile determina la qualità della vita domestica e talvolta persino la sopravvivenza!
Tuttavia ciò non basta. Per quanto progettato razionalmente, un ambiente può apparire più piccolo e angusto di quanto non sia in realtà. Al contrario, la bravura del progettista può far apparire più ampio e luminoso uno spazio contenuto, e questo con l’impiego di arredi, colori, tessuti, illuminazione: creare insomma spazi affascinanti e confortevoli che non ci facciano sentire oppressi in quello che dovrebbe essere il nostro “nido (guscio) emozionale”.
Negli spazi ristretti non c’è posto per soluzioni lasciate al caso: ad esempio, meglio l’uso di elementi di arredo piccoli: più pezzi di dimensioni contenute,  piuttosto che un elemento troppo grande, creano un giusto equilibrio di proporzioni e fanno apparire l’ambiente più ampio.
La scelta ed il giusto posizionamento di fonti luminose hanno oltremodo notevole importanza. Se, ad esempio, il soffitto è basso, l’uso di un lampadario voluminoso può sottrarre spazio all’ambiente: via quindi lampadari ingombranti. Meglio l’uso di corpi illuminanti a incasso e dal design minimale: più intensa è la luce maggiore sarà l’ampiezza percepita, grazie anche all’uso di luce fredda piuttosto che calda.
L’uso di specchi, come nell’immagine, è un esempio di gioco prospettico semplice, ma d’effetto. L’arte di sfruttare a nostro favore gli angoli, punto strategico della geometria euclidea e dell’abitare contemporaneo, ci permette di ingannare la percezione visiva: non solo aumenta la profondità di campo, ma anche i pochi oggetti posizionati sulle mensole creano immagini moltiplicate.
Anche la storia ci regala tanti esempi. A Roma una delle più belle chiese , S. Carlino alle Quattro Fontane, è lunga solo dodici metri, ma il genio del progettista (Borromini) ne ha fatto un ambiente dove la percezione dello spazio è assai diversa dalla realtà.
La disposizione dei locali, le scelte di arredo, l’ampia possibilità di soluzioni rendono consigliabile il ricorso a un bravo professionista che sappia interpretare le vostre esigenze per rendere la vostra casa un piacere da vivere.
Monica Malisia

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