Omaggio a chi, quotidianamente, è costretto a far colazione con un caffè bollente bevuto al volo. A chi passerà la giornata in cantiere. A chi, sfortunamente, viene reso ,spesso, comparsa e non protagonista.
Parliamo di protagonisti. Sia chiaro, non quelli belli ed affascinanti che appaiono nelle pellicole cinematografiche; eliminiamo anche dalla nostra mente anche quelli simpatici e spiritosi che fanno della satira ed ironia il loro biglietto da visita, su palchi di cabaret o programmi comici. Prendiamo in considerazione invece chi scrive la sceneggiatura italiana. Facciamo un passo indietro, ricordando il 1°articolo della Costituzione: “L’Italia è un paese fondato sul lavoro” – teniamolo in mente.
Ora sembrerà quasi un’eresia in quanto, la situazione lavorativa nel nostro Belpaese è eloquente ma anche nei momenti peggiori è giusto e doveroso – a mio modo di pensare – rendere omaggio a chi, nonostante tutto, lotta per “portare il pane a casa”.
Stando ad un’indagine dell’Istat 7 su 10 lavoratori sono dipendenti. Analizzando questa categoria, prendiamo in causa sopratutto: operai,elettricisti,idraulici,muratori,carpentieri ed il mondo manovale a seguito. Non me ne vogliano gli impiegati ma ,ora, è giusto rendere giustizia a questi “ghost-writers” di vita.
Vi ho presentato i protagonisti del “Club delle 6 del mattino” ma non ho ancora parlato delle loro storie, differenti si ma con un filo conduttore comune.
Perchè “Club delle 6 del mattino”?
Il nome fa ritorno ad un pezzo della band bergamasca “Piccola Orchestra Karasciò” , studiato ed adattato per l’operaio camuno e non solo.
Il Club è un gruppo di persone molto ampio, una famiglia di pala e cemento che si distende per tutto il globo. Braccianti che frequentano il bar dal primo mattino.
Anticipano l’alba non per un the caldo, brioches e la lettura dei quotidiani.(anche perchè a quell’ora non sono neanche arrivati). Un caffè al volo, il viaggio verso il cantiere dura un’oretta circa.8,9,10,11 ore di lavoro fisico,estenuante al punto che letteralmente ti porta via anni di vita.
Il motivo?
I sogni.Immatutati, dalla prima infanzia. Si potrebbe magari aggiungere: l’immagine di un matrimonio, l’idea di acquistare casa o per i più luminari un bimbo.
Sono magnifici,quando ancora col buio ordinano un espresso poggiati al bancone e mescolano lo zucchero con gli occhi assonnati e spossati. Distrutti dal giorno prima, con spavalderia pagano il conto e fumano una sigaretta.
Tutto normale, invece no, i lamenti,incomprensioni, frustrazioni ed ingiustizie scompaiono insieme al tabacco bruciato e l’aria calda dalla loro bocca.
Una “razza” nobile e generosa. Primi difensori della vita nonostante essa non gli dia molte gioie.
Quindi, ringraziamo la vera forza motrice del Nostro Paese. Il Club dell 6 del mattino.
(immagini di repertorio)