La squadra mobile della questura di Brescia ha sgominato una banda di spacciatori italiani, marocchini e albanesi attiva in tutta la provincia e soprattutto davanti alle scuole.

L’indagine, condotta dalla procura bresciana, ha portato all’arresto di nove persone, dieci ordinanze di custodia cautelare in carcere, recupero di 600 chili di hashish, un chilo di cocaina e 100 mila euro in contanti, ritenuti provento dell’attività illecita. L’inchiesta era partita nel 2014 quando gli agenti della Mobile avevano scoperto una pianta di marijuana su un balcone. Così sono risaliti a due fratelli tunisini ventenni e ai loro fornitori, un 21enne con cittadinanza italiana, ma originario del Marocco e un italiano fermato a Matera. Il primo è stato visto spacciare fuori dagli istituti scolastici (in particolare all’Itis Cantore) tanto da reclutare altri ragazzi nella vendita e per allargare la rete. Lo stesso spacciatore veniva rifornito da uno zio marocchino e da due complici e connazionali di quest’ultimo che erano stati fermati nel 2015 a Milano mentre stavano per piazzare la droga nel bresciano. Infine, martedì è finito in manette un altro spacciatore albanese che riforniva di sostanze lo stesso 21enne. Bloccati anche nordafricani che operavano soprattutto tra Palazzolo e Cologne.

 

 

 

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