8 dicembre, via alle decorazioni natalizie: lo scalone in Prefettura con Coldiretti Como Lecco

Con l’8 dicembre tornano le decorazioni natalizie e si accende l’albero di Natale: Coldiretti Como Lecco, come ormai tradizione da qualche anno, ha provveduto all’allestimento della scalinata d’onore della Prefettura di Como. A occuparsi dell’allestimento l’azienda Ratti di Alzate Brianza: la simbolica inaugurazione è stata anche l’occasione per un incontro e scambio di auguri tra il prefetto di Como Corrado Conforto Galli e il presidente di Coldiretti Como Lecco Fortunato Trezzi: la decorazione gioca sui colori tradizionali del Natale, il verde e il rosso, e rappresenta un bel biglietto augurale per chi in questi giorni accede in Prefettura.

Un incontro augurale, ma anche l’occasione per fare il punto sull’aggravamento del bollettino collegato ai danni e agli incidenti causati dalla fauna selvatica, con una recrudescenza preoccupante nelle ultime settimane: il prefetto ha annunciato la convocazione di un tavolo operativo sul problema in tempi brevi, accogliendo le richieste avanzate dalla stessa Coldiretti, che nei giorni scorsi aveva inviato una missiva sul tema.

“Ringraziamo ancora una volta il prefetto per la sua sensibilità, già mostrata nell’occasione di un primo incontro conoscitivo in autunno” commenta il presidente Trezzi. “Da parte nostra, massima disponibilità al confronto, con l’obiettivo primario di risolvere una volta per tutte questa problematica, che assume anche carattere di rischio per l’incolumità pubblica. Ai danni nei campi, infatti, si aggiunge l’importante escalation di incidenti stradali provocati da cervi e cinghiali”.

Un tavolo che – spera Trezzi – “può essere decisivo anche grazie ai nuovi strumenti legislativi adottati anche in sede regionale. La situazione dei cinghiali e dei cervi è ormai fuori controllo. Negli ultimi anni, l’invasione di questi animali ha messo in ginocchio l’agricoltura locale. Danni alle colture, contaminazione dei pascoli e rischio di peste suina africana: gli agricoltori sono sull’orlo del baratro. I risarcimenti sono insufficienti e le nuove generazioni sono scoraggiate. Penso anche al futuro dei nostri giovani agricoltori che decidono di scommettere su una vita in campagna e montagna, assicurando vita e presidio anche agli alpeggi da cui si ottengono produzioni casearie uniche al mondo. I danni dei selvatici arrivano anche lì e molti di loro pensano di smobilitare: questo non possiamo assolutamente permettercelo”.

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