Il giornale “Montagne & Paesi” di maggio nella versione cartacea è disponibile sul nostro sito e lo trovate nell’elenco dei giornali a cui si accede dalla home page. A pagina 3 abbiamo pubblicato un reazionale che pone in primo piano l? Autonomia Differenziata e ci domandiamo “perchè il Sud è rimasto indietro”, ad oltre 160 anni dalla fine del rapporto con i Borboni e a 70 anni della Cassa per il mezzogiorno attraverso la quale sono state indirizzate ingenti risorse.
Lo riproponiamo anche nella versione online invitandovi a leggerlo e commentarlo
L’Autonomia Differenziata
C’è una notizia che, schiacciata dai tanti appuntamenti elettorali, non ha avuto la giusta diffusione. Eppure siamo entrati nel sistema dell’Autonomia Differenziata che significa la secessione di fatto, certificando per legge e per sempre il divario nord-sud. Chi ci legge da sempre sa che abbiamo auspicato da anni questo evento. Il nostro auspicio nasce da una semplice considerazione che unisce ad un aspetto geografico quello storico. L’aspetto geografico è evidente basta guardare la cartina. Per quello storico bisogna risalire alla caduta dei Borboni. “Perché il sud è rimasto indietro” quando il divario nord-sud era presente già al momento dell’Unità d’Italia, anche se in misura molto ridotta? Poi, cosa su cui concordano tutti gli storici ed economisti dalle Alpi alle Piramidi, i Borboni dal 6 settembre 1860 non hanno più avuto nessuna responsabilità nella conduzione degli affari del Belpaese. Quindi i meridionali, come tali, non c’entrano nulla nell’aver accumulato questo divario
Si tratta di una questione storica e il citato ddl riguarda la normazione di principi e disposizioni costituzionali. Premessa necessaria al di là degli esuberanti slogan dell’Italia che “si spacca”, essendo il divario Nord/Sud un tormento ultracentenario .
Il miraggio del suo superamento si è concretizzato con la Cassa per il Mezzogiorno al fine di finanziare ed attuare un intervento straordinario funzionale al progresso economico e sociale delle aree svantaggiate del Sud. Dopo 70 anni di finanziamenti pubblici a fondo perduto e di investimenti significativi il divario permane in termini di ricchezza pro capite, dotazioni infrastrutturali e di qualità della vita. Vale per tutti, senza distinzione di bandiere, che la solidarietà nazionale non si consegue con le recriminazioni, ma con i propri conti in regola e non è barattabile con il cappello in mano.
Per 20 anni i pilastri per accedere a forme equilibrate di autonomie differenziate, sono rimasti scritti sulla Carta a futura memoria come dire “campa cavallo”. Fino al risveglio determinato dai referendum popolari delle Regioni Veneto e Lombardia per l’attuazione delle autonomie differenziate
Ora si parte. Auguri Italia
Antonio Martinelli
interseb@intercam.it