Sempre cacciatori provenienti dalle province di Brescia, Bergamo, Padova e Vicenza i protagonisti dello sterminio scoperto dai Carabinieri Forestali in provincia di Cosenza che hanno effettuato un sequestro di 3.125 capi di avifauna, 28 fucili e circa 600 cartucce nel Comune di Corigliano Calabro. I basisti, tre di Corigliano e uno di Rossano che si sono resi protagoniste di una attività di detenzione e commercializzazione di avifauna che veniva sistematicamente cacciata nell’area ionica e poi spedita nelle regioni settentrionali usando autobus di linea. L’operazione, denominata “Osei 2” ha visto impegnati militari del Nucleo Investigativo di Polizia Ambientale e del Gruppo Carabinieri Forestale di Cosenza oltre alle Stazioni di Corigliano, Rossano ed Acri sotto il coordinamento dalla Procura della Repubblica di Castrovillari.
In particolare durante i servizi di controllo del territorio i militari hanno individuato una vera e propria organizzazione costituita da cittadini di Corigliano e Rossano che gestivano attività di caccia riconducibile al turismo venatorio. Una volta giunti sul posto i cacciatori provenienti in gran parte dalle provincie di Vicenza, Padova, Brescia e Bergamo trovavano tutto organizzato nei minimi dettagli, dall’alloggio, al vitto fino ai fucili e al munizionamento per poter effettuare la caccia a specie di avifauna protetta e non cacciabile, particolarmente apprezzata nella preparazione del tipico piatto a base di cacciagione conosciuto come “Polenta e osei”.