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Mortale Montecampione

23enne muore schiacciato da un tronco a Montecampione

Grave infortunio mortale nel tardo pomeriggio di mercoled’ 25 ottobre, attorno alle 17.20,  a Montecampione, in località Pateghe, a quota 1.000 metri di altezza, sotto il Laghetto di Legazzuolo, nei boschi di Artogne: ha perso la vita Davide Chini, 23enne della Val di Non, schiacciato da un albero che stava tagliando.

Nella zona dal 10 ottobre sta alvorando una ditta boschiva di Tajo in Val di Non per tagliare alberi d’alto fusto. Per cause che i Carabinieri di Artogne stanno accertando, un grosso faggio ha colpito e schiacciato Davide Chini, 23 anni, che con latri 3 compagni di lavoro, tutti stranieri, stava affrettando il lavoro prima dell’arrivo del buio. Immediato l’allarme lanciato dai compagni di lavoro che hanno compreso subito la gravità dell’accaduto: sul posto sono arrivati i carabinieri della Stazione di Artogne con l’équipe dell’Automedica da Esine, il cui medico però non ha potuto fare altro che constatare la morte del giovane. Quindi poco dopo sono arrivati in posto i Vigili del Fuoco di Darfo con un APS ed un Defender, con i volontari della Va Delegazione bresciana del Soccorso alpino e speleologico ed un tecnico della Prevenzione della ATS della Montagna. Nel frattempo è stato fatto rientrare alla base anche l’elicottero del 118 di Milano allertato e già in volo per il codice rosso che era stato diramato dal 112. Secondo la ricostruzione fatta sul posto dai soccorritori, pare che Davide Chini, che si trovava più in alto nel bosco rispetto ai suoi compagni di lavoro, stesse scalzando le radici di un grosso faggio che poi gli è crollato addosso schiacciandolo. I Vigili del Fuoco e gli uomini del Soccorso Alpino hanno lavorato a lungo per liberare il corpo da sotto la grossa pianta, per riportarlo poi a valle con una barella portantina. Il gruppo di boscaioli dal Trentino erano arrivati a Montecampione il 10 settembre scorso, alloggiando in un appartamento del condominio Al Portico, mentre pranzavano e cenavano al Ristorante Al Laghetto dove il proprietario ricorda Davide Chini ed i suoi compagni erano encomiabili per il comportamento: il tempo di consumare il pasto e poi al lavoro nel bosco o a casa la sera. Il cantiere fino a ieri era avanzato celermente, anche grazie al bel tempo ed alla tecnologia avanzata di cui gli operai disponevano: a fine ottobre era prevista la chiusura dei lavori. Il corpo senza vita di Davide Chini è stato trasferito all’obitorio dell’ospedale di Esine a disposizione dell’Autorità giudiziaria mentre i genitori del giovane boscaiolo sono giunti nella tarda serata in valle Camonica anche per sbrigare le pratiche per il rientro nella loro casa.

 

 

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