Nicole, la bambina bresciana di quattro anni morta lo scorso aprile al Civile di Brescia per un’infezione dovuta ad un’otite, poteva essere salvata. Lo sottolinea la relazione dei consulenti della Procura di Brescia in una relazione.
La Procura aveva iscritto nel registro degli indagati 15 medici che avevano preso in cura la bambina passata dalla pediatra di famiglia, dall’ospedale di Manerbio, dalla Clinica Poliambulanza di Brescia e infine al Civile pediatrico. Un ruolo fondamentale l’avrebbe avuto la pediatra di libera scelta la cui condotta è stata definita “superficiale e poco accorta”.