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Il Coordinamento Guardie Giurate Venatorie WWF Lombardia ha dato vita, nelle ultime due settimane, all’Operazione Skylark: con l’intensificarsi del passo degli uccelli migratori l’attività è stata finalizzata soprattutto alla tutela dell’allodola (Alauda arvenis).

“L’allodola è una specie cacciabile” spiega Antonio Delle Monache, Coordinatore Guardie Giurate WWF Lombardia “ma la sua popolazione è in forte decremento. Secondo gli studi di Birdlife International, infatti, nel decennio 2000-2012 la riduzione di questa specie in Europa è stata tra il 25% e il 35%, mentre nel decennio precedente (1990-2012) è stata tra il 35% e il 45%. La Regione Lombardia, con Decreto del Dirigente Unità Organizzativa 8 settembre 2017 – n. 10796, ha stabilito che ogni cacciatore possa abbattere 10 allodole al giorno per un totale di 50 durante la stagione venatoria, condividendo quindi la necessità di limitare l’impatto della caccia su questa specie. Secondo i dati desunti dai tesserini venatori lombardi le allodole abbattute dal 2004 al 2015 sono state circa 3 milioni di esemplari. I risultati di settimane di attività delle Guardie WWF dimostra che l’uso di mezzi vietati di caccia, l’abbattimento di specie protette e, più in generale, le violazioni alle disposizioni vigenti sono ancora diffusissime”.
Proprio per tutelare l’allodola l’attività delle Guardie WWF si è concentrata nelle aree più vocate alla caccia di questa specie, in particolare la pianura bresciana, la pianura milanese e la Lomellina, sempre in stretta collaborazione con i Corpi delle Polizie Provinciali e l’Arma dei Carabinieri.
Questi i numeri dell’Operazione Skylark:

– in provincia di Pavia, nella Lomellina (nei comuni di Confienza e Robbio), 5 cacciatori denunciati (tre provenienti dalla provincia di Brescia e due dalla provincia di Bergamo). Sequestrati 6 fucili, 6 richiami acustici elettromagnetici vietati e 38 uccelli abbattuti (allodole, pispole, spioncelli, migliarini di palude).
– in provincia di Milano (nei comuni di Rosate e Castano Primo), 2 cacciatori denunciati. Sequestrati due fucili, 1 richiamo acustico elettromagnetico vietato, 3 uccelli abbattuti. In particolare uno dei denunciati era originario dell’Emilia Romagna e cacciava senza essere iscritto all’Ambito Territoriale di Caccia milanese.
– in provincia di Brescia (nei comuni di Roccafranca, Calvagese, Bione), 3 cacciatori denunciati. Sequestrati 3 fucili, 3 richiami acustici elettromagnetici vietati e 14 uccelli abbattuti.

“Desta sempre preoccupazione l’utilizzo smisurato dei richiami acustici elettromagnetici vietati: addirittura tre in un solo appostamento temporaneo in Lomellina. I cacciatori, pur di sfuggire ai controlli, utilizzano telecomandi per spegnere a distanza gli apparecchi all’arrivo dei controlli, interrano i richiami acustici elettromagnetici, utilizzano sensori per essere allertati all’arrivo delle guardie” racconta Antonio Delle Monache “Tutti escamotages che tuttavia non impediscono di denunciare ogni anno decine di cacciatori con le conseguenze penali che ne derivano. Possiamo inoltre definire l’allodola una “specie ombrello”: molti capanni di caccia “ufficialmente” dediti alla caccia all’allodola sono luoghi in cui si abbatte ogni piccolo uccello che passi: pispole, spioncelli, migliarini di palude, fanelli, ballerine bianche, solo per citare alcune specie.”
Dall’apertura della Stagione Venatoria 2017/2018 sono 21 i cacciatori denunciati dalle Guardie WWF Lombardia.
Durante l’attività a Brescia sono stati anche rinvenuti due rapaci appartenenti alla specie Gheppio feriti da colpi d’arma da fuoco e consegnati al CRAS WWF Valpredina.